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Un’idea nata nel 2012

Nei primi mesi di quell’anno a Telti, piccolo comune a pochi chilometri da Olbia, un gruppo di persone maturano il desiderio di organizzare un evento che possa contribuire ad aiutare finanziariamente un progetto portato avanti da una concittadina (Anna Dedola) impegnata nella costruzione di infrastrutture scolastiche in Tanzania.

L’evento è la realizzazione di un concerto di musica Gospel, genere musicale poco conosciuto con la partecipazione di tutti quei concittadini che decidono di mettersi in gioco. Diventa subito una sfida, dove parrocchia, volontari e gente comune si mettono a disposizione. Nel giro di poco tempo si trovano circa 40 persone tra coristi e musicisti che danno il via al progetto. Alla fine di agosto dello stesso anno il concerto viene realizzato davanti ad un foltissimo pubblico che apprezza molto l’iniziativa.

Dopo il successo del primo concerto e la sua replica poco dopo, il gruppo decide di continuare l’avventura musicale, creando un vero coro con la direzione di Franco Patittoni.

Il coro diventa un’associazione.

Nel febbraio del 2013 il coro diventa “ Associazione Culturale Coro Gospel Telti”, nome del coro: The Popular Voices Gospel and Band.

Il nuovo coro viene chiamato ad esibirsi in diverse piazze e comincia a farsi apprezzare per la musica gioiosa e coinvolgente. Oltre ai concerti nelle piazze della Gallura e oltre, il gruppo si esibisce nelle chiese e viene chiamato ad animare la S.Messa durante i matrimoni.

La vita del coro fu però cambiata quando con la visita del vescovo Mons. Sanguinetti nella parrocchia di Telti, si ottiene la possibilità di realizzare un concerto il giorno dell’Epifania nel carcere di massima sicurezza di Nuchis. Fu un’esperienza straordinaria che mutò vitalmente e profondamente il  sentire, il cantare e soprattutto il percepire del coro, un gruppo che diventa strumento umanizzante della realtà circostante.

Da semplice passione a impegno sociale.

Grazie alla proposta dell’allora direttrice Carla Ciavarella, si inizia, nel 2014, il  progetto Eleos che vede ancora oggi, coinvolti circa 30 detenuti, nella partecipazione al coro, istituendolo all’interno della struttura.

Durante questi anni si sono attivati diversi seminari con la partecipazione di docenti americani che hanno permesso la crescita musicale e umana dell’intero gruppo. Sono stati realizzati diversi concerti con la partecipazione della popolazione carceraria e persone che volevano conoscere una realtà spesso dimenticata.